HURLO ROSSO VENETO 2008 CL 75 GARBOLE
Siamo a Garbole di Tregnago dove due fratelli, Filippo ed Ettore Finetto, di 46 e 40 anni, il primo consulente di direzione, l’altro metalmeccanico, nel 1994 hanno scelto la strada della vigna. Con un obiettivo certo: dal 2001 fare un SuperVeneto con corvina, corvinone, rondinella. Complice l’enologo Flavio Peroni, già alla Bertani, nel 2001 sono uscite le prime 900 bottiglie. E da lì sempre in crescendo. Ma nel 2013 – dicono – «è come se avessimo ricominciato, abbandonando la Doc Valpolicella e puntando su una certezza: Garbole». Gli esperti questo nome lo conoscono e il progetto distintivo è stato vincente, se è vero che subito il 90% del vino andava all’estero e ora sono al 50%, con bottiglie vendute da un minimo di 50 a un massimo di 700 euro con l’Hurlo. Assaggio allora il Rosso Heletto 2010 da quattro uve classiche e appassimento breve: ha una balsamicità suadente. L’Amarone riserva 2009 si chiama Hatteso, affina in tonneau ed è spettacolare per freschezza, corpo e note infinite di spezie ed erbe di campo. Il Rosso Hurlo nasce da corvina al 50% e quattro uve rare del luogo. E qui siamo su un altro pianeta del vino. La nota balsamica è invadente: senti erbe officinali, origano, menta, poi liquirizia, tamarindo e grafite. In bocca avverti eleganza estrema, con un finale sapido e finemente amaro che somiglia a un cioccolatoso after eight. È un vino con sfumature infinite che non ha simili: è semplicemente Garbole. Con l’Estremo 2011 bevi un Recioto che ti lascia in bocca il mallo di noce e il caffellatte! Mai assaggiati vini così!